Guida all’interpretariato telefonico

Per comunicare in società multiculturali

L’interpretariato telefonico è utile ogniqualvolta una persona si trova a dover interagire in un contesto culturale e linguistico che non conosce. Che si tratti di un uomo d’affari che fissa un appuntamento con un suo collega estero, di un rifugiato che si trova a far domanda d’asilo in un ufficio immigrazione, di un medico che non capisce i sintomi del paziente che visita o del poliziotto che interroga o ferma una persona che non parla la sua lingua, la capacità di avere un mezzo che supporta una comunicazione immediata e diretta in più lingue diventa un discriminante critico per il buon funzionamento della società nel suo complesso, della comunità degli affari e delle istituzioni.

E’ anche uno strumento per garantire il pari accesso alle informazioni a tutte le minoranze etniche presenti su di un territorio.

Le minoranze linguistiche negli USA, fonte Common Sense Advisory

 

Intepretariato telefonico rispetto a intepretariato in presenza

La differenza principale tra l’interpretariato telefonico e l’interpretariato in presenza è che il primo  permette di accedere ai servizi di un interprete in maniera diretta, veloce, facile e a costi contenuti.

Per questa ragione, l’interpretariato telefonico si sta affermando come modalità preferita di interpretariato per molte istituzioni, ospedali, enti e aziende che hanno bisogno di accedere velocemente alle  informazioni fornite in altra lingua, quando non vi è il tempo materiale di organizzare un meeting con un interprete in presenza, o anche per offrire supporto linguistico in situazioni dove sarebbe altrimenti impossibile da offrire, ad esempio inserendo l’interprete in una chiamata in conferenza.

 

Interpretariato telefonico: a chi si rivolge

Gli ambiti di applicazione del servizio sono molteplici: G2C, B2C e B2B e C2C. La figura a seguire illustra i principali.

Fonte: Common Sense Advisory

Ma ne esistono molti altri. Ed in effetti, l’interpretariato telefonico – essendo d’ausilio alla comunicazione – è trasversale a tutte le transazioni umane tra individui che per capirsi hanno bisogno di un terzo abilitatore.

 

Intepretariato telefonico: vademecum per l’utilizzo del servizio di Prontointerprete

Prima di poter fruire del servizio, è necessario sottoscrivere un abbonamento al servizio, a seguito del quale sarà creato l’account utente. L’account utente permetterà quindi di accedere al servizio da un qualsiasi telefono, che può essere una linea fissa, un cellulare o un servizio VoIP. L’eventuale requisito di registrazione delle chiamate effettuate deve essere discusso al momento della sottoscrizione dell’abbonamento.

 

Accorgimenti per ottenere un risultato soddisfacente
Il servizio di interpretariato telefonico integra l’interprete nel flusso di comunicazione esistente tra i due interlocutori.

Le soluzioni possibili sono:

  • interlocutori presenti nello stesso ambiente e conversazione telefonica con l’interprete messo in viva voce.
  • interprete inserito in una conferenza telefonica tra due interlocutori che accedono da ambienti distinti.

Per poter garantire la buona riuscita del servizio, si consiglia di chiamare l’interprete da una buona linea telefonica. Le chiamate dal cellulare sono possibili se vi è una buona copertura di rete, ma se ci si trova all’esterno i rumori potrebbero rendere meno chiara la comunicazione, con conseguente allungamento della chiamata.

Inoltre, è bene scegliere un ambiente tranquillo non condiviso con altri utenti se non con coloro che partecipano alla conversazione. I contenuti trattati potrebbero essere infatti di carattere riservato e non divulgabili a terzi.

Ove si scelga la modalità di conferenza telefonica, è opportuno informare i partecipanti del fatto che i contenuti saranno in parte o tutti mediati da un interprete.

Durante la conversazione, è opportuno evitare l’utilizzo di abbreviazioni – se non spiegate. Creerebbero difficoltà inutili all’interprete e ostacolerebbero la comprensione da parte dell’interlocutore.

Ove non si fosse compresa parte del discorso, è bene chiedere all’interprete di ripetere quanto appena detto. Ove l’argomento risultasse ancora poco chiaro, è bene chiedere di ripetere l’intera parte del discorso.

E’ bene ricordarsi che l’interprete, non essendo co-presente alla conversazione, non può avvalersi di tutti quei segnali non verbali che concorrono alla comunicazione, come l’aspetto esteriore, i segnali prossemici e posturali, le espressioni del viso, la gestualità e le forme di contatto. Gli unici segnali non verbali sui quali potrà fare affidamento sono quelli prosodici e paralinguistici.

E’ quindi fondamentale formulare bene le tematiche discusse, come se si “parlasse  in radio”.

L’intervento di un interprete non duplica la durata della chiamata, ma la allunga in media solo di un terzo (dati riferiti alle esperienze sinora raccolte).

 

 

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